MESSINA – Piccole rugbiste crescono a Messina. Iscrizione e frequentazione saranno offerte gratuitamente alle aspiranti atlete dai 14 ai 19 anni per avvicinarsi al settore rugby e per praticare gli allenamenti. Le ragazze che vogliano cimentarsi in questo sport e che magari non hanno le adeguate condizioni socio – economiche verranno accolte a braccia aperte dall’ASD Rugby Lions 1971 Messina la più antica società di rugby attiva in Sicilia , attraverso il Protocollo d’Intesa stipulato con il Comune di Messina e l’Associazione “Enjoy Sicily”, nell’ambito di una convenzione già esistente. A coordinare questa attività è l’Assessore alle Politiche Giovanili Enzo Caruso, da buon ex rugbista, che ha incontrato gli aderenti al Protocollo ovvero il presidente e il dirigente di Rugby Lions rispettivamente Francesco Cavallaro e Marco Magale e la presidente di “Enjoy Sicily” Tiziana Versace.
Il Protocollo si prefigge di creare una o più squadre di rugby femminile della città con l’intento di organizzare, con cadenza annuale, una partita di beneficienza in favore di alcune associazioni cittadine che si occupano di bambini e giovani con problematiche di svantaggio sociale rispetto ai loro coetanei. Il reclutamento avviene a quattro mani da parte di queste due realtà che spiccano per il sociale grazie ad accordi pregressi con una Società Partecipata e l’Ente per eccellenza: “Rugby Lions 1971” con la Messina Social City ed “Enjoy Sicily” con l’Amministrazione municipale. Il Protocollo serve a disciplinare gli interventi dei protagonisti e ad interfacciarsi con il mondo del rugby che non sempre fa presa o trasmette appeal sulla “sfera in rosa”. L’attività di sponsorizzazione e “selezione” sta iniziando adesso con il passaparola e con i contatti di entrambe le associazioni, in modo che si possa iniziare concretamente a fine agosto e andare avanti fino a giugno 2022.
Oltre a presiedere l’Associazione sportiva dilettantistica, Cavallaro è anche allenatore e ha una grandissima esperienza che gli permette di sensibilizzare sia i bimbi che le bambine a questo tipo di performance atletica. Il presidente riferisce: «Ci siamo appoggiati al Comune con alcuni progetti attraverso la Messina Social City. ‘Peschiamo’ possibili iscritti nei centri sociali, attraverso il Tribunale dei minori per esempio ci indicano coloro che hanno commesso reati e devono riabilitarsi nel contesto sociale. Lo sport e il nostro in particolare si rivolgono al sociale, c’è uno scopo educativo. Il rugby ti abitua a non abbassare mai la testa anche se ti abbattono fisicamente, a non fingere, a combattere sul campo. Noi tentiamo di insegnare nelle periferie. Sfruttiamo la capacità di costituire un parco giocatrici senior. Saremmo soddisfatti con questo nuovo progetto, se riuscissimo a completare due squadre under 13 e under 15». Cavallaro sottolinea che nelle fasce under 13 i ragazzini sono misti, dalla 15 alla 19 si attua la selezione di genere per fattori fisiologici di crescita. La Federazione a livello nazionale ha creato un po’ di confusione con le fasce di età dispari. Il campo di casa dove ha sede anche l’apparato di “Rugby Lions 1971” è l’impianto di Santa Margherita. Qui si svolgono anche i tornei. Ci sono altri terreni di gioco per distribuire l’attività in punti diversi della città: Pompei (pressi statua Padre Pio) ovvero i campetti in erba sintetica per cui è stato stretto un accordo con i boy scout per potenziare le fila dei giocatori e Sperone in zona nord. «I bambini si spostano molto poco per dedicarsi allo sport – valuta Cavallaro – quindi cerchiamo di coprire le varie zone territoriali. L’URM (Unione società rugbistiche messinesi quindi noi e Messina Rugby) gestisce l’impianto di Sperone. Il sogno nel cappello è sicuramente il progetto della partita del cuore che potrebbe diventare realtà, radunando le vecchie glorie della Nazionale di Rugby con i nostri atleti».
L’Università di Messina potrebbe tendere una mano facendo una cernita tra le studentesse più preparate ma non riuscirebbe a censire facilmente per reddito inferiore. “Enjoy Siciily” invece, in questa operazione, risulta più agevolata perché ha già dei canali preferenziali con le scuole con cui ha siglato convenzioni per i progetti Erasmus Plus. Questi riguardano sia giovani che adulti fuori dal contesto universitario. In questo caso, sono i ragazzi dall’Estero a chiedere delle posizioni disponibili a Messina e l’associazione si relaziona con le aziende, con le scuole, con chiunque voglia ricevere informazioni. «Le dinamiche collegate al rugby – racconta Tiziana Versace – nascono dall’idea di regalare ai giovani una borsa di studio con un evento sportivo. Vogliamo offrire la possibilità di frequentare e vivere questo sport alle ragazze più meritevoli (dal punto di vista del rendimento scolastico) che non hanno le condizioni economiche. Quindi mettere in azione un torneo che si concluderà con la ‘Partita del Cuore’. Al momento, la campagna di reclutamento appare difficile ma ho interpellato tutor e coordinatori scolastici e qualcuno (da un paio di istituti) sta già rispondendo». Ma “Enjoy Sicily” ha sviluppato, con la sua mission, anche il Corpo di Solidarietà che appartiene ad un programma dell’Unione Europea che coinvolge persone dai 18 ai 30 anni, residenti in Italia che siano propensi per esempio ad imparare la lingua, in un periodo che va dai 2 ai 12 mesi. «Gli interessati si recano in ufficio e li facciamo scegliere – prosegue Versace -. Non c’è bisogno di una scolarizzazione specifica. Si entra in base al curriculum e alla lettera motivazionale. Ci deve essere l’associazione che ti appoggia e noi siamo degli intermediari. Tre ragazze, che stanno finendo lo stage, prestano manforte alla biblioteca e all’InfoPoint turistico, la sede a noi concessa dall’assessore Caruso. Abbiamo uno sportello aperto al pubblico, con restrizioni Covid dalle 9 alle 13».
Il profilo del “rugby in rosa” sicuramente sarà in grado di incuriosire e potrà essere una scuola di vita fuori dalle classi e far sbocciare la voglia di benessere per un paio d’ore a settimana, lontano dai quartieri degradati.
Marcella Ruggeri