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Il Parco dei Nebrodi più inatteso

Il Parco dei Nebrodi più inatteso

La Cascata Nicoletta, un angolo nascosto del Parco dei Nebrodi,  fa parte della Sicilia inattesa, nascosta e poco nota, un luogo molto suggestivo e meta di escursionisti e di amanti della natura che si trova nel territorio di Caronia.

Una delle nostre valide guide naturalistiche sarà ben lieta di accompagnarvi attraverso una bella camminata ed un trekking fluviale che ripercorre il torrente fino alla Cascata Nicoletta. Un percorso nell’alveo del torrente non particolarmente impegnativo, anche se in alcuni punti è richiesta una   adeguata agilità per attraversare rocce e massi.  Lungo il torrente, infatti, ci sono le rocce del Flysch Numidico, ovvero alternanze di quarzareniti grigie, in grossi banchi, e argille silicee scagliettate che col tempo sono state modellate dall’azione erosiva dell’acqua.

Sarà davvero una esperienza unica, immersi nelle acque limpide e fresche, si farà un po’ di trekking fluviale, all’interno del vallone del torrente San Barbaro, affluente del torrente San Fratello, fino ad arrivare alla splendida Cascata Nicoletta, dove la vegetazione della macchia mediterranea, quella tipica delle fiumare del messinese, a regime torrentizio, con diverse sugherete e lecci nelle aree più alte dei versanti,  fa da cornice ad un magnifico paesaggio  con scenari di grande effetto .

“Il piano alto della cascata si compone di un primo salto che riversa le acque del fiume all’interno di una vasca di roccia avente forma ellittica, circondata sul perimetro esterno da una bellissima gradinata circolare di roccia. La struttura ha le dimensioni e l’architettura di un anfiteatro con tanto di lussuosa tribuna. La acque del fiume raccolte all’interno di questa straordinaria piscina traboccando a valle,  danno vita al grande salto della cascata.

Questa porzione del fiume è un gioiello del tesoro più prezioso dei Nebrodi e costituisce la perla di maggiore valore del Nicoletta, un fiume che ha ancora molte cose da raccontarci e tante emozioni da regalarci.”

A questa escursione consigliamo sempre di legare la scoperta della Grotta San Teodoro, con un tuffo nella preistoria;  è fruibile tutti i giorni dell’anno, con orari differenziati a seconda del periodo, nota agli studiosi sin dal 1859, anno in cui Francesco Anca, Barone di Mangalavite, la scoprì ed effettuò i primi scavi. Situata ad una quota di 144 metri s.l.m..

La Grotta di San Teodoro ha una profondità di circa sessanta metri mentre larghezza e altezza sono intorno ai venti metri e al suo interno sono state ritrovate le ossa della donna più antica della Sicilia alla quale è stato attribuito il nome di Thea, dal nome della grotta San Teodoro ma è importante porre attenzione alla notizia che fu abitata dall’uomo primitivo nel periodo che va dal 12.000 al 8.000 a.C. e qui furono ritrovati i resti di sepolture paleolitiche siciliane e ossa di animali preistorici ormai estinti, come l’elefante nano.

 La Grotta, simbolo del paese di Acquedolci,  concorre al riconoscimento di “come bene del Patrimonio Unesco”, di particolare rilevanza architettonica rivestono i ruderi del vecchio castello, all’interno del quale sono ancora ben riconoscibili le cantine, i saloni e le stanze private del barone Larcan.

 Il territorio del Parco dei Nebrodi, area naturale protetta della Sicilia, mostra un altro lato della Sicilia che probabilmente molti non conoscono,  le temperature in inverno possono raggiungere anche i -10 gradi, vista l’altitudine ed i vasti boschi che incidono sul clima, laghetti, cascate e magnifici punti panoramici, dai quali ammirare i maestosi grifoni, che sono stati  nuovamente reintrodotti nel parco, vi aspettano per una nuova scoperta!

 Paola F. J. Torrisi

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