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Crisi di governo. Da domani alla prova delle Camere.

L’ora della verità si avvicina. Domani e martedì Giuseppe Conte andrà alla Camera e al Senato a chiedere la fiducia in un clima di incertezza sul suo futuro: alle 12 terrà a Montecitorio le “comunicazioni sulla situazione politica in atto”. Avrà o non avrà i numeri per andare avanti (la maggioranza assoluta alla Camera è di 315 deputati e non 316)? Troverà appoggi, soprattutto al Senato, per dire che ha politicamente il sostegno delle Camere? Per tutta la giornata si sono svolte riunioni delle varie forze politiche.

Rosato: “Se Conte vuole risolviamo tutto in due ore. Ma non vuole”.

La maggioranza ci sarà, se assoluta o relativa lo diranno i numeri” afferma Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali. “Renzi ha chiuso – ha precisato poi – sbagliando modi e tempi, e penso che quel discorso sia chiuso”. “I parlamentari di Italia Viva – ha aggiunto – sono stati eletti con il Pd, spero vogliano rispettare la volontà di quell’elettorato, sennò si prendono seggi di quella comunità e si vota contro la sua volontà. Faccio appello a tutti gli eletti del Pd di votare con il Pd. La maggioranza ci sarà, se è relativa o meno lo diranno i numeri. Può accadere che di fronte alle proposte che farà Conte non solo gli eletti con il Pd ma tutti possano condividere un’altra visione di società, una prospettiva europeista”.

Zingaretti attacca Renzi: “Impossibile collaborare con la presunzione”.

Italia viva ribadisce la sua posizione di apertura: ” Se Conte pensa di aver fatto tutto bene, andasse avanti – puntualizza Renzi – se pensa che ci sono sue responsabilità che è pronto a mettere sul tavolo in una riunione con le forze politiche per la soluzione la crisi si risolve in due ore. Ma non succederà… e noi non voteremo la fiducia”.

Di Maio e i 5 stelle decisi: “Noi con Conte”.

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