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Concessione Rada San Francesco, Caronte&Tourist si ricandida e impugna bando al Tar. Mega: «Ricorso non vuol dire niente»

La gara per la concessione della Rada San Francesco di Messina con la mission del servizio traghettamento potrebbe essere un cambiamento epocale. Il doppio bando per gestione e utilizzo dei cinque attracchi in quest’area portuale che, da sempre ha avuto il monopolio del gruppo armatoriale Caronte&Tourist, è scaduto negli ultimi due giorni con la conseguente ricognizione delle offerte. Per entrambi i bandi pubblicati dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, a presentare la domanda sono stati le compagnie Caronte&Tourist, Diano Spa (di Reggio Calabria) e Comet Srl di Messina. La notizia inaspettata è che Caronte&Tourist ha depositato il ricorso contro questi bandi, contemporaneamente alla presentazione delle istanze della propria candidatura. Ha dunque impugnato i due bandi davanti al Tar sollevando il dubbio sulla procedura della gara e chiedendo la sospensiva per l’annullamento della procedura. A comunicare questo primo esito è il presidente dell’Authority Mario Mega che sottolinea la correttezza delle operazioni e aggiunge che “nulla cambierà al loro svolgimento”. Ricordiamo che in base questa gara, è programmato che la Rada San Francesco venga divisa in due: il primo bando, in scadenza lo scorso 21 settembre, riguarda l’affidamento di tre ormeggi e altrettante corsie mentre il secondo bando, in scadenza ieri, interessa l’affidamento di due ormeggi e delle rispettive corsie a loro servizio. Il responsabile Mega sa perfettamente quale sarà lo sviluppo delle fasi successive. I prossimi 28 e 29 settembre, si insedieranno le Commissioni di valutazione e inizieranno le procedure. «Per noi il fatto che sia stato presentato un ricorso non vuol dire niente» – commenta Mega -. Quando e se interverrà la sospensiva, vedremo cosa dirà la sospensiva. Noi siamo convinti che la nostra procedura sia corretta. Già negli avvisi pubblici, era preventivato che l’avvio delle operazioni con l’apertura delle buste sarà uno per il 28 e l’altro per il 29. Nei prossimi giorni, come impone il Codice degli Appalti, provvederò a nominare le Commissioni di valutazione che cominceranno regolarmente ad esaminare le istanze». La tempistica richiede circa due mesi e sempre in funzione del numero dei partecipanti per definire i controlli tecnici. La gara ha senso di esistere perché è vincolata dal completamento dei lavori del Porto di Tremestieri. Fin quando questo non sarà operativo a sud del territorio urbano, il vettore navigazione dovrà trattenersi alla Rada San Francesco, malgrado la concessione di Caronte&Tourist sia scaduta da qualche giorno. Il trasporto marittimo non può essere interrotto, una situazione che determina la permanenza della società dei Franza fino a quando i servizi essenziali dovranno essere mantenuti su questa tratta. Per il Porto di Tremestieri la stazione appaltante non è certamente l’Authority. Come da tabella di marcia, gli interventi dovrebbero essere ultimati entro il 2023.

Il Presidente Mega dice: «Abbiamo rilevato cinque ormeggi che fanno parte della rada di cui uno solo è operativo e nei periodi di picco due, in occasioni sporadiche tre. Questo comporta un sottoutilizzo delle infrastrutture. Abbiamo ritenuto di separare i due terminal (uno con tre ormeggi, l’altro con due) in maniera da avere due imprese portuali che potrebbero essere più interessate rispetto ad uno solo a rendere operativi tutti gli scivoli. Si andrà a intercettare nuovi armatori. Immaginiamo che questa nuova organizzazione possa invogliare nuove forze e creare nuove corse. Sollecitiamo il mercato per aumentare il numero delle corse a vantaggio dei passeggeri. Io amministro il Demanio dello Stato e devo ottimizzare il funzionamento delle infrastrutture. Noi non parliamo con gli armatori. Io non ho rapporti con loro. Il bando è rivolto alle imprese, quelle che devono compiere le manovre di imbarco e sbarco. Gli armatori non sono autorizzati da nessuno». «Avere ormeggi per tenere le navi in sosta non operosa non si può fare – afferma ancora Mega -. Questo si può fare nei cantieri, nei porti non operativi. La necessità che c’è a Messina che l’offerta aumenti nei servizi di traghettamento anche con più vettori e politiche tariffarie differenti. Stiamo studiando il mercato. Caronte&Tourist è sia armatore – vettore marittimo che impresa. Rada è in concessione all’impresa portuale Caronte che potrà utilizzare gli scivoli se concordasse con chi si aggiudica la gara. Non è scontato che resti qualcosa a Caronte&Tourist, le gare sono gare. Bisogna creare condizioni perché effettivamente ci sia una libera concorrenza dei servizi di attraversamento. Dobbiamo imprimere un effetto di miglioramento delle condizioni degli approdi. Le banchine dei porti son pubbliche. La scelta di darle in concessione ai privati è per rendere tutto più facile. Il porto di Reggio Calabria ha solo banchine pubbliche. Per la prima volta nel bando, sarà precluso l’utilizzo del servizio dei terminal ai tir, non sarà possibile indirizzare camion in partenza ad imbarcarsi dalla Rada».

Sulla scorta del Piano Regolatore Portuale, non appena si trasferirà l’intero traffico gommato, ci sarà la riqualificazione dell’area realizzando in primis un lungomare immerso nel verde, un porticciolo turistico, un attracco per yachts e una rimessa per piccole imbarcazioni.

Il gruppo Caronte&Tourist ha fatto sempre man bassa con le concessioni essendosi aggiudicato i bandi pregressi. I più recenti, sempre triennali, erano stati ufficializzati a marzo 2014 e a febbraio 2017.

Marcella Ruggeri

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